4° TRATTO: da OTRANTO a CASALABATE

Lasciamo Otranto seguendo il lungomare e le indicazioni per i laghi Alimini, subito dopo il mitico Km 1000 della SS 16.


Seguiremo la SS 611 per circa un chilometro fino al bivio posto subito dopo il Km 33, che imboccheremo sulla destra seguendo la strada interna che porta a Torre S. Stefano (Club Mediterranee); giunti all’incrocio gireremo a sinistra per ritornare sulla statale 611, proprio di fronte al lago Alimini piccolo.


Proseguendo in fila indiana e mantenendo costantemente la destra, arriveremo in pochi chilometri alla foce degli Alimini e quindi, passando per Frassanito, Conca Specchiulla e S. Andrea, a Torre dell’Orso rincorrendo i chiaroscuri disegnati dal sole con la vasta pineta che caratterizza questo tratto di costa.


Una breve sosta per ammirare il paesaggio e gustare una granita a Torre dell’Orso, una delle località balneari più rinomate del Salento, e siamo subito sulla scogliera di Roca e S. Foca, zona di notevole interesse archeologico, in quanto attivissimo porto sia in epoca messapica che romana. Qualche pedalata ancora ed eccoci ad attraversare, dopo Torre Specchia Ruggieri, la zona umida di interesse internazionale delle Cesine (convenzione di Ramser del 1971) attualmente gestita dal WWF, al quale ci si può rivolgere per una visita guidata.


Superate “le Cesine” puntiamo su S. Cataldo, o direttamente o seguendo a destra la SS 611, che scende sul mare. Seguendo questa ultima soluzione, che è anche la più tranquilla, potremo ammirare meglio quello che fu il porto Adriano, fatto costruire dall’imperatore contestualmente alla strada Brundisium–Rudiae–Porto, a testimonianza della grande importanza economica della zona.

Quindi risaliamo la penisola costeggiando, sul lato interno, una ininterrotta serie di aree paludose sovente caratterizzate dalla presenza degli “aisi”, cavità carsiche apertesi in superficie, e puntando sempre su Casalabate, dove arriveremo una volta superate le frazioni di Frigole, Monte Grappa e Torre Rinalda.

Approfittiamo della sosta a Torre Rinalda per concederci l’ultimo bagno prima di prendere la via del ritorno a Lecce, passando per l’abbazia di S. Maria di Cerrate, muta e solitaria testimonianza di una civiltà contadina che ebbe momenti di vita culturale ed economica grandissimi.


Per raggiungere S. Maria di Cerrate, percorriamo quindi un breve tratto della litoranea fino all’incrocio per Squinzano, che seguiremo per alcuni chilometri ritrovandoci all’abbazia.


Fondata nel XII secolo è costituita da una elegante chiesa romanica e da una masseria che attualmente ospita il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari del Salento.


Tutto in questa chiesa è ispirata all’eleganza: il portale, il protiro, il bellissimo loggiato a colonnine, il ciborio, il pozzetto barocco e gli affreschi, dove le influenze francesi si mischiano con quelle bizantine. Un’eleganza ed una delicatezza che hanno saputo resistere all’incuria e alle devastazioni dei saccheggi.


Ritorniamo, quindi, verso il mare seguendo una stradina interna che ci porterà alla Mass. Monacelli, da dove imboccheremo a destra la strada interna per Borgo Piave e Frigole.


Seguiremo questa strada per circa 10 Km fino all’incrocio Frigole–Lecce; qui prenderemo in direzione Lecce che raggiungeremo dopo 7 Km puntando direttamente sulla stazione ferroviaria, termine ultimo del nostro giro itinerante.