A soli 15 giorni dall'entrata in funzione di "Vélib", il servizio di noleggio bici pubbliche di Parigi, già si registrano i primi successi: 80.000 persone utilizzano ogni giorno le 10.648 biciclette pubbliche disponibili nelle 750 stazioni dislocate nell'intera città. Ciò è la conferma che per spostamenti brevi urbani la bicicletta è il mezzo più conveniente e più competitivo di qualsiasi altro mezzo di trasporto cittadino. Inoltre, circa 80.000 auto vengono lasciate a casa senza, per questo, che il commercio o l'economia della città si blocchi. Come invece grida da noi qualcuno quando un qualche benchè piccolo intervento per favorire la mobilità ciclistica urbana viene intrapreso dall'Amministrazione comunale. Il riferimento specifico è alla pista ciclabile di Viale Unità d'Italia che verrà costruita a Bari dopo 16 anni di gestazione, e che vede alcuni commercianti contrari per il timore della soppressione di qualche posto auto.
"Vélib" (da Vélo e Liberté), non a caso definito il più ambizioso progetto al mondo di bici a noleggio anche perchè si propone di raddoppiare il numero di bici pubbliche e quello di stazioni di prelievo entro fine anno (20.600 e 1.451), rappresente una buona pratica dal punto di vista economico. Insieme al "VeloV" di Lione (il serivizio di bici pubbliche inaugurato un paio di anni fa con 2.500 biciclette a disposizione in 175 postazioni, di cui ogni bici è usata d'estate da 30 persone al giorno"), la realizzazione e la gestione del servizio non solo non costa un solo euro alle casse del Comune ma porta introiti per tasse di concessione. Inoltre, ed è questo il dato significativo, è interamente finanziato dai privati con i proventi della gestione gli spazi pubblicitari.
Considerato che è indubbia l'utilità del servizio quale contributo significativo alla diversificazione dell'offerta trasportistica e alla promozione della mobilità sostenibile, viene voglia di chiedersi: perchè da noi, in materia di traffico, i privati finanziano solo parcheggi sotterranei, ritenuti da tutti - erroneamente - la soluzione ai problemi di mobilità? Chissà che l'esperenza di Parigi non insegni qualcosa anche ad amministratori, imprenditori e cittadini.
Lello Sforza