5a Tappa - Da Savelletri a Bari (Km 82)

  • Dislivello: 350 m
  • Totale discese: 58 km
  • Pendenza max: 4,3%
  • Tempo medio: 4 h 30 min
  • Totale salite: 24 km
  • Visita: 4 h

Itinerario. Lasceremo Savelletri in direzione Fasano dove giungeremo con una leggera salita, una volta superato il bivio per la Stazione. Visitata la città la lasceremo, seguendo via Nazionale dei Trulli, per portarci sulla SS 172 che imboccheremo sulla sinistra in direzione della Selva. Meno di tre chilometri di salita ci porteranno al bivio per Castellana Grotte, che attraverseremo svoltando a destra per portarci in località "Canale di Pirro" dal nome della omonima uvala, di cui costituisce uno degli estremi.

Percorreremo, quindi, questa grande depressione carsica seguendo le indicazioni per "Putignano", quasi interamente lungo il suo asse maggiore fino al bivio per Monopoli; qui svolteremo a destra e poi, 500 metri dopo, a sinistra in direzione Castellana Grotte dove arriveremo entrando da "Largo Porta Grande" per proseguire in direzione delle Grotte.

Ci porteremo alle grotte (km 34) seguendo in successione via Voltumo e via Nizza, per evitare la SS 377 per Putignano, di solito più frequentata. Comunque, prudenza! Tutta la zona è trafficatissima.

Dopo la visita delle Grotte, utilizzando eventualmente anche i servizi a disposizione, ci prepareremo per affrontare la lunghissima discesa che ci porterà a Bari. Ci muoveremo dalle Grotte seguendo le indicazioni per Turi, dove arriveremo senza fatica lasciandoci scivolare lungo la provinciale, ma facendo attenzione ai numerosi incroci. Una breve sosta per un rinfresco all'ombra del celebre carcere dell'antica Turum, e subito via in direzione di Rutigliano, prevedendo una breve sosta a Mass. Purgatorio, immersa fra i rigogliosi vigneti carichi di mastodontici grappoli d'uva.


Superati rapidamente Rutigliano e Noicattaro, ci dirigeremo verso Triggiano e poi verso la stazione di Mungivacca, da dove raggiungeremo via Amendola (cioè il tratto urbano della SS 100) attraverso la quale entreremo in Bari. Qui, un'ultima pedalata per il centro storico e non, concluderà il nostro tour.


Fasano (m 118) 72015 (080)

 

  • Assessorato al Turismo p .za Ciaia 792802
  • Azienda Autonoma Sogg. e Tur. P.za Ciaia (lun-ven 8-14; 15-19) 713077/713086
  • Museo Archeologico di Egnazia Via Egnazia-Savelletri, 87 (9-19; fest. 9-13) 729056
  • Folklore - Sagra del Pescespada a Savelletri (Agosto) - Natale tra i trulli Selva di Fasano - "La Scamiciata" corteo storico penultimo sabato di Giugno.


Fasano. Sono poche le località che nel loro territorio possono vantare una tale varietà di paesaggi e di insediamenti antropici come quella di Fasano. In una successione continua ed incantevole, infatti si passa dagli arenili delle terme di Torre Canne, alle scogliere di Savelletri, alle campagne ordinate di ulivi secolari, alle colline della Selva ricoperte di lecci e macchia mediterranea, per finire nella deliziosa vallata carsica del canale di Pirro. Analogamente l'intensa antropizzazione subita dal territorio si manifesta con i dolmen in contrada Piscomarano, gli scavi archeologici di Egnazia, gli insediamenti rupestri di Lama d'Antico, le masserie fortificate, i trulli ed, infine, gli stabilimenti termali ed alberghieri. Fu costruita nel X secolo intorno al Casale di S.Maria de Fajano, sulle rovine di Egnazia, l'antica Gnathia, grande porto a confine tra Messapia e Peucezia. Fu anche Municipio romano, attraversato dalla via Traiana ed in età paleocristiana ospitò la sede vescovile. Fu feudo dei Cavalieri di Malta.


Museo Antiquarium di Egnazia. E' stato costruito presso la necropoli e custodisce il materiale rinvenuto negli scavi. In località Piscomarano si trova un Dolmen, monumento megalitico ad uso sepolcrale.

Insediamenti rupestri. Le grotte sono scavate sui gradoni delle lame; sulla strada per Savelletri è ben conservata la chiesa rupestre di S.Lorenzo e presso la stazione sono ubicate le chiese di S. Virgilia, S.Marco e S.Giovanni. In agro di Lama d'Antico, presso la masseria fortificata Signora Cecca, è stato riportato alla luce un intero villaggio rupestre. Sulla strada per Monopoli sono visibili i resti del tempietto bizantino di Seppanibale del X sec. a pianta quadrata con tre navate.

Centro storico. E' del tardo rinascimento la chiesa matrice con un decoratissimo rosone. Il Palazzo dei Cavalieri di Malta è ben conservato e testimoniano l’età barocca la chiesa del Purgatorio e di S.Francesco da Paola.

Museo dell'olio. E' stato allestito presso la Masseria S.Angelo de Graecis, databile XI sec.


La "Scamiciata". Nel 1678 la città resistette all'assalto dei Turchi e il penultimo sabato di giugno, ogni anno, l'avvenimento è ricordato con il corteo storico della "Scarniciata" in splendidi costumi seicenteschi.


Zoosafari. Costituisce grande attrattiva, perchè coniuga le bellezze naturali con un grande parco divertimenti e con un patrimonio faunistico bene integrato nel territorio di Fasano.


La Selva. A quasi 400 mt sul livello del mare, è ricoperta da macchia mediterranea e racchiude oltre ai trulli, ville in stile mediterraneo.


Castellana Grotte (m 290) 70013 (080)

 

  • Associazione Turistica Pro-loco Via Apulia, 5 4965191
  • Grotte di Castellana Via delle Grotte di Castellana 4965511


Castellana Grotte. Il suo territorio è stato a lungo sotto la giurisdizione del Monastero delle potentissime Badesse di Conversano.


Nella chiesa Matrice sono custoditi quadri preziosi del '500 e del '600.


Ma Castellana deve la sua fama alle bellezze celate dalla sua terra che fa da scrigno alle grotte carsiche più suggestive della Puglia. Lo speleologo Franco Anelli le esplorò per la prima volta nel 1938.


Stalattiti e stalagmiti inventano paesaggi onirici, in cui sembra essere fuori dal mondo, non solo nella grotta "Bianca", la più bella, ma anche in quella "Nera", nella cavernetta del "Presepe", nel cavernone dei "Monumenti" e della "Civetta". Attenti! Ci sono infine i "Corridoi del Serpente" e la caverna del "Precipizio" e per un souvenir padano il carbonato di calcio ha scolpito il "Duomo di Milano".

Turi. Così piccola e così famosa, Plinio la ricorda come l'antica Turum. Deliziosa la chiesa di S.Rocco, in cui si fondono architettura romanica e bizantina ed intorno alla quale si celebra il "Pass a Pass", cerimonia apotropaica riciclata nei riti cristiani le cui origini si perdono, come suol dirsi, nella notte dei tempi. Anche il palazzo nobiliare dei Marchesi dei Venusio, merita la nostra attenzione. Nel carcere di Turi hanno vissuto il loro dissenso politico personaggi illustri come Gramsci ("Lettere dal carcere") e Sandro Pertini.


Noicattaro. I suoi arredi funerari del VI e VII sec. a. C. testimoniano radici antichissime con forti presenze dalmate. La sua chiesa Madre, Santa Maria della Pace, ha un primo impianto romanico del 1200. E per fare inebriare il dio Bacco, le terre di Noicattaro hanno i dolcissimi vigneti dell'uva "regina".


Bari (=) 70100 (080)

 

  • Azienda Autonoma Sogg. e Tur. C.so V.Emanuele, 68 5235186
  • Ente Provinciale per il Turismo P.za Moro, 32/a 5242244/5242361
  • Aquario Provinciale Molo Pizzoli 5213486
  • Gipsoteca (9-15,30) Castello Svevo 5214361
  • Museo Diocesano Palazzo Vescovile (su prenotazione) 5212725
  • Museo Nicolaiano Basilica di S.Nicola (su prenotazione) 5211205
  • Pinacoteca Provinciale Lungomare M.Sauro 392423
  • Museo Archeologico P.za Umberto I (attualmente chiuso) 5211559


Bari. Tracce dei primi insediamenti sono state rinvenute sullo scoglio di S.Scolastica. Bari ha vissuto una storia illirica e peucetica e nel III sec. divenne Municipio romano. Fu occupata dagli Ostrogoti e poi dai Bizantini che la contesero a Benevento sino al 730, quando divenne Gastaldato dei Longobardi. Negli anni '847 / '871 fu occupata dai Saraceni di Calabria che la eressero ad Emirato. Ritornò ai bizantini e fu sede di Catapano. I Baresi guidati da Melo, si ribellarono ai Bizantini e nel 1009 passarono sotto l'influenza normanna. Da Mira, in terra d'oriente, furono trafugate a Bari le spoglie del vescovo Nicola che divenne patrono della città. Di qui Pietro l'eremita predicò la prima crociata del 1095. A San Nicola è dedicata anche la splendida cattedrale romanica con due torri campanarie. Dalla porta dei "Leoni" si passa all’interno diviso in tre navate e con la preziosa sedia episcopale, la "cattedra di Elia". Nella cripta sono custoditi i resti di San Nicola.

Il Duomo, di impostazione romanica con vari rifacimenti all'interno della Trulla ovvero la sacrestia, conserva l' "Exultet" del 1025.


Federico Il fece erigere il castello nel 1233, su impianto normanno, di forma trapezoidale con quattro torri angolari. Nella storia di Bari ci sono anche gli Spagnoli e più tardi i Francesi con Gioacchino Murat che pose la prima pietra del Borgo nuovo.


Insediamenti rupestri. La chiesa di S.Candida rappresenta la Basilica rupestre più grande di Puglia. Tutta Bari vecchia è ricca di delizie storiche ed architettoniche come le chiese di San Gregorio dei Bizantini, San Marco dei Veneziani, la Valliva, Santa Scolastica, S. Teresa dei Maschi...


Per i debitori impenitenti c'é Piazza Sedile con "leone e colonna infame", dove anticamente venivano frustati a terga scoperte per un effetto più immediato. La pinacoteca custodisce preziosi dipinti di scuola veneta, scuola napoletana e romana del '600, oltre alla scuola pugliese dell'Ottocento.


E per un tuffo nel passato, ogni anno in maggio, la festa celebrativa de "la vidua-vidua" per ricordare il secondo assalto dei Saraceni del 1009, sventato grazie agli amici Veneziani, che erano di casa a Bari, come in quasi tutte le coste pugliesi.