1a Tappa - Da Barletta ad Altamura (Km 88)

  • Dislivello: 611 m
  • Totale discese: 28 km
  • Pendenza max: 5.8%
  • Tempo medio: 6 h
  • Totale salite: 38 km 
  • Visita: 3 h

Inizia in stazione, e precisamente in quella di Barletta, la lunga ma faticosa pedalata che in cinque tappe ci consentirà di visitare i luoghi che hanno visto lo splendore della Magna Grecia e della corte di Federico II.


Itinerario. Raccolte le idee ed i bagagli, con una buona colazione mediterranea come viatico, iniziamo il percorso portandoci dalla stazione in P.za Duomo, seguendo C.so Garibaldi.

Visitati il Duomo ed il Castello, ci porteremo verso Andria seguendo dapprima via Andria (SS. 170 dir. A), fino al passaggio a livello, e poi Via Veneto e via Alighieri fino al bivio sotto il ponte della SS 16, che costeggeremo sulla destra fino ad incrociare la Via Vecchia Andria.

Dopo circa 3 Km si attraverserà, sulla sinistra, il ponticello sul Canale Camaggi per riprendere dopo 400 metri, sulla destra, la vecchia via che in tutta tranquillità ci porterà ad Andria, in cui entreremo seguendo via Barletta (poi via Ferrucci) fino a p.za Umberto I. Di qui, girando sulla destra del centro storico, raggiungeremo P.za Porta La Barra e quindi P.za S. Maria, da dove ci si porterà su Via Castel del Monte, seguendola per circa un chilometro fino al bivio con la fontanina.

Rifornite le borracce, prenderemo sulla destra seguendo una stradina secondaria lungo la quale incroceremo prima la via Appia-Traiana e quindi la Montegrosso-Corato, che seguiremo in direzione Corato fino ad incrociare la SS. 170. Di qui, una salita di 5 Km con pendenza del 5,8%, ci consentirà di raggiungere il Castel del Monte (Km 38), il libro di pietra nel quale è racchiusa l'essenza del pensiero medioevale e federiciano.

Una buona sosta presso il Castello, oltre a consentirci la sua visita (da non perdere assolutamente) ci permetterà all'ombra del bosco di riprendere un po' di forze e di rifocillarci per affrontare in piena efficienza la traversata della Murgia; un percorso senza difficoltà altimetriche, ma fortemente assolato, da affrontare con cappellini ed una buona riserva d'acqua. Seguendo la SS. 170 per 5 Km ci porteremo dal Castel del Monte fino al bivio per S. Magno, mantenendoci in fila indiana per ovvi motivi di sicurezza, dove gireremo a sinistra per portarci lungo una tranquilla strada secondaria fino al bivio per Poggiorsini e di qui, con una breve discesa, sulla SS. 378 per Altamura. La statale, che costituisce una scelta obbligata, ma non pericolosa per il modesto traffico, ci consentirà, dopo una breve salita fino al tetto del giro posto ai 611 m di Mass. Franchini, di raggiungere con una lunghissima discesa Altamura in cui entreremo attraverso via Parisi per raggiungere subito C.so Federico ll.

 

Barletta (=) 70052 (0883)

 

  • Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo Via F. d' Aragona, 95 331331
  • Castello, Museo Civico e Pinacoteca p. Castello 533005/531114
  • Cantina della Disfida 532204
  • Antiquarium e parco archeologico Canne della Battaglia 33600
  • Folklore - Rievocazione della Disfida Ultima domenica di luglio


Barletta. Ha origini pre-romane e successivamente diventò porto di Canusium, poi distrutto. Lo sviluppo del centro urbano rimanda alla immigrazione dei Cannesi, il cui agglomerato fu distrutto dai Normanni (1083). La sua posizione, strategica per il passaggio dei Crociati verso la terra santa, portò alla costruzione della chiesa del San Sepolcro con "L'Ospedale dei pellegrini". Nella memoria di Barletta si legge anche la storia normanna, sveva e angioina.


Il bellissimo Castello di Federico II ospitò feste grandiose per il Natale del 1257 cui parteciparono dame tanto belle anche di Trani [u'g'lisc d'Tranes], che Manfredi “non sapea quale che più li piacesse". In seguito fu fortificato dagli Angioini e ampliato dagli Spagnoli sino a costituire una grandiosa macchina da guerra.


Centro Storico. Il colosso Eraclio, è il "superman"di Barletta alto 4,5 mt, in bronzo, proveniente da Costantinopoli tra il XIII e il XIV sec. Forse rappresenta Onorio o Valentiniano I e risale al IV o V sec.


Il Duomo o Basilica di S. Maria Maggiore è di impianto romanico, ampliato con impostazione gotica, è decorato all'interno con bellissimi capitelli non figurati.
La Chiesa romanica di S. Andrea custodisce la "Madonna col bambino"del Vivarini (1483), mentre è del primo 600 il complesso barocco del Monte di Pietà con la Chiesa dei Gesuiti.


Nel borgo medioevale si trova la cantina dove scoppiò la rissa che portò alla famosa Disfida fra i 13 cavalieri italiani e francesi, capeggiati da Fieramosca e La Motte (13 febbraio 1503). Meritevoli di visita sono il Teatro Curci, uno dei più belli di Puglia, ed il Museo nella cui pinacoteca sono esposti dipinti preziosi di scuola napoletana , del 600 e dell '800 e nella galleria De Nittis le opere del celebre pittore barlettano.


Fuori porta si trova il Santuario della Madonna di Sterpeto.


A circa 7 Km da Barletta, in direzione Canosa, si trova Canne della Battaglia, dove i Romani il l2 agosto 216 a.C. furono sconfitti pesantemente da Annibale.

 

Andria (m 151) 70031 (0883)

 

  • Pro-loco (lun.-ven. 9,30/12,00; mart. e ven. 19,30/21,30) Via Vespucci, 114 592283
  • Servizio Informazioni Turistiche C.da Castel del Monte 569848
  • Museo Diocesano
  • Palazzo Vescovile (su prenotazione) 592719
  • Folklore - Manifestazioni federiciane Settembre

Andria. Città in grande espansione che si esprime anche nella produzione qualificata di vino, di olio e di prodotti che testimoniano una antica vocazione di arte e di cultura del mondo contadino.


Storia. Andria piacque tanto a Pietro I il normanno che la elevò a città erigendone le mura nel 1046 e nominò conte di Andria suo figlio Riccardo.


Nella cripta della cattedrale di Andria dormono il sonno eterno le donne più amate da Federico, le mogli Iolanda di Brienne e Isabella d'Inghilterra. Dagli amori di Federico nacque ad Andria, l'imperatore Corrado IV di Svevia, Re di Puglia e di Sicilia.


Sacra Spina. Oggetto di grande culto, conservata nel Duomo, fu donata dagli Angioini nel 1308. Si possono osservare sulla Sacra Spina, cinque macchie del Sangue di Cristo che si ravvivano, quando il Venerdì Santo coincide con quello dell'Annunciazione.


Castel del Monte. Splendida residenza di caccia, datata 1240, manca di ogni impianto difensivo, senza fossato, nè sotterranei. Ha pianta ottagonale, con lato di mt 16.50, con otto torrioni ottagonali, su un colle alto 540 mt, che potrebbe confermarne la funzione di osservatorio per ammirare le stelle e per studiare il volo degli uccelli. E' dotato di 16 sale trapezoidali su due piani collegati da scale situate nelle torri. Meravigliosa è la decorazione a fasce e a mensole con teste di satiri; il portale è sormontato dalla 'trifora' più bella, che corrisponde con la sala del 'trono’ al secondo piano. Tutti gli elementi che costituiscono il Castello più caro a Federico ne fanno una sintesi di cultura e di architettura in cui si fondano quattro stili romanico, arabo, normanno e gotico.


Nel castello aleggiano non solo le gioie di Federico, ma anche i suoi dolori. Divenne, infatti, prigione dei figli di Manfredi, nipoti di Federico, perseguitati da Carlo I d'Angiò. Dal 1996 fa parte del patrimonio mondiale dell'Unesco.


Garibaldi e Ciucciariello.
Delle terre andriesi si innamorò anche Don Peppino Garibaldi, che fu deputato di Andria al I° Parlamento del Regno d'Italia. Ma gli Andriesi hanno una inesauribile vivacità nel leggere la storia e farla propria e fu andriese, infatti, il Robin Hood della Puglia, il Brigante Ciucciariello.

Oggi Andria è proiettata verso traguardi europei, realizza la vocazione delle arti della terra ed esprime una cultura imprenditoriale particolarmente vivace sul territorio e all'estero.


Altamura (m 468) 70022 (080)

 

  • Pro-loco P.za della Repubblica, 10/11 843930
  • Archeoclub d'Italia p.za della Repubblica, 1 844966
  • Museo Archeologico Statale (9,00-13,30) Via Santeramo, 88 9946409
  • Archivio del Capitolo Cattedrale P.za Duomo
  • Museo Civico p .za Zanardelli
  • Museo Etnografico dell' Alta Murgia P.za S. Teresa
  • Folklore - Processione della Madonna del Buoncammino Domenica successiva al 15 Agosto - Festival F.S. Mercadante Settembre-Ottobre

Altamura. Di origine troiana, subì il 'sacco' dei Franchi e deve la ricostruzione nel 1232 a Federico Il di Svevia.


Subì la dominazione angioina e quella aragonese. Rifiorì con i principi di Taranto, Orsini del Balzo. Sotto i Borboni fu sede di una prestigiosa Università. Fu definita la "leonessa di Puglia"per l'opposizione ai Sanfedisti, durante la Repubblica Partenopea. Ospitò il governo provvisorio del territorio di Bari durante l'impresa di Garibaldi. Figli illustri, tra i tanti, i musicisti Tritto e Mercadante, l'inventore della statistica Samuele Cagnazzi e il meridionalista Tommaso Fiore. A Mercadante è dedicato il teatro comunale, un piccolo gioiello dalla buona acustica.


Cattedrale Vergine Assunta. Costruita nel 1232 da Federico Il in stile romanico-gotico, rivela una rara bellezza architettonica nei finestroni con bifore, monofore e delicate trifore. Il portale, uno dei più ricchi di Puglia, termina con due stupendi leoni. Conserva un coro ligneo ed un pulpito di pregevole fattura, oltre ad un presepe in pietra calcarea del 1500. Custodisce preziose pergamene del XIV secolo.

Rappresenta una delle quattro Basiliche Palatine della Puglia. Alla sua destra si può ammirare la Torre dell'Orologio.


S.Nicola dei Greci. Testimonia la presenza di una folta comunità di Ebrei richiamati ad Altamura da Federico II perchè si integrassero con i Pugliesi. Ebbe grande splendore sino alla soppressione del rito greco-ortodosso nel 1600.


Madonna della Croce. Custodisce il santuario ipogeo di San Michele della Grotta con affreschi del XIV sec.


Altamura e l'archeologia. Possiede nel suo grembo tesori di epoca peuceta, la preziosità della "Tomba degli Ori" del II sec. a.C.A Belmonte sono venuti alla luce corredi alto-medioevali del VII sec. Ma la star dell'archeologia altamurana è l'uomo di "Altamura l". Un ominide di mt 1.70 di altezza che ha fatto sospirare le sue donne tra 400.000 e 120.000 anni fa, a mezzo fra l'Herectus e il Neanthertal, e che si lascia ammirare, nella grotta di Lamalunga, tra alabastro e concrezioni. Tenta di fargli concorrenza "Altamura 2", un altro ominide, nella stessa grotta, ma non bello come il numero "1 ".


Parco Rurale della Murgia. Fra i sogni che diverranno realtà nel territorio di Altamura c'è il Parco Rurale dell' Alta Murgia per custodire una terra che ha il fascino della bellezza carsica, con fiumi sotterranei. Si può resistere allo spettacolo delle grotte di Torre Lesco? E' provate a non emozionarvi nella grave di Faraualla (Murgia Franchini, SS 378) la più profonda da Roma in giù. Impossibile! Altamura può contare anche sul PULO, appena fuori porta. Volete giocare ai cavernicoli? Si può nel villaggio di Pisciulo. A Carpentino e Jesce, lungo la via Appia Antica, vi sono insediamenti rupestri, oltre a quelli di Fornello, vicino a Casal Sabini. Resistono al tempo espressioni di cultura della terra come masserie fortificate, jazzi trulli e poste, oltre alle piscine destinate alle mandrie transumantiche del Molise e del Sannio. La "Dohana Menae Pecudum" (Mena delle pecore) fu istituita nel 1442 dal re Alfonso I d'Aragona.