Si alla pista ciclabile di Viale Unità d'Italia

Vogliamo la pista ciclabile di prossima realizzazione in Viale Unità d'Italia, senza se e senza ma.

Molto probabilmente può sembrare superflua l'iniziativa dell'associazione barese di ciclisti urbani aderente alla Fiab, in quanto entro fine anno dovrebbero partire i lavori per la realizzazione della prima pista ciclabile in sede propria (separata dal traffico veicolare) di Bari. Lo scorso 6 settembre è scaduto il bando ed ora la Commissione procederà all'assegnazione delle opere. Ma siccome, come un fastidioso ronzio, da qualche mese si contiunua a sentire solo la voce di chi non vuole a tutti i costi quella pista ciclabile a 16 anni dalla sua previsione, allora Ruotalibera Bari scende in campo con una raccolta di firme: intende chiamare a raccolta tutti coloro che sono invece a favore di interventi infrastrutturali, organizzativi e di comunicazione finalizzati a incentivare a Bari l'uso della bicicletta negli spostamenti casa-scuola/università e casa-lavoro al posto dei mezzi privati a motore. A partire da quella prima "ciclovia".

La pista ciclabile incriminata è uno stralcio di un Piano programma di itinerari ciclabili urbani commissionato dal Comune nel lontano 1991, su proposta di Ruotalibera Bari, anche per accedere ai finanziamenti statali previsti da un'apposita legge (L. 208/91). Uno dei due itinerari previsti partiva dal centro cittadino e prevedeva un collegamento dalla ex Motta al Politecnico. Nonostante l'approvazione del Piano da parte dell'allora Ministero per le Aree urbane e lo staziamento assegnato al Comune di Bari - che avrebbe dovuto solo presentare il progetto esecutivo (era il 1995) - l'allora Amministrazione in carica decise di non procedere. Furono i vecchi progettisti dell'epoca, invitati dall'Ufficio Traffico comunale, a spostare il tracciato dal lato destro della carreggiata - all'epoca sul lato destro di Corso Cavour il parcheggio era vietato ma tollerato - sulla parte opposta della strada (lato giardino e marciapiede isolato Banca Popolare di Bari). Anche su Viale Unità d'Italia il percorso fu spostato dal lato destro sullo spartitraffico. Il tutto per eliminare conflitti con negozianti ed automobilisti, tentare di incontrare il consenso del sindaco di allora che, invece, fu assolutamente intransigente, e non perdere i finanziamenti già assegnati.

L'attuale Assessore al traffico Decaro, una volta insediatosi, è partito da quanto ha trovato nei cassetti: un finanziamento vincolato da recuperare e un progetto a cui dare seguito. Anche in questo caso la collaborazione di Ruotalibera Bari non è mancata.

In circa vent'anni sembra che la sensibilità dei baresi sia cambiata, nonostante siano ancora molti coloro abituati a non fare 100 metri senza l'auto. Ne è prova il successo del servizio di bike sharing (il numero degli abbonati cresce sempre di più) e la partecipazione, ieri 8 settembre, giorno di apertura della Fiera del Levante, addirittura di una folta e qualificata rappresentanza di AN guidata dal capogruppo comunale Filippo Melchiorre alla terza edizione della pedalata verso la Campionaria del Sindaco, del Presidente della Provincia e dell'assessore regionale ai Trasporti. Evidentemente anche le forze politiche che in passato, pur guidando la città, non hanno mosso un dito a favore del trasporto ciclistico, oggi si ricredono e lo considerano strategico. E chissà che non firmino anche loro la petizione.

Il modulo per la raccolta firme è in allegato; scaricalo e fallo circolare tra tutte le persone con cui hai contatti.

I moduli compilati saranno raccolti presso la sede di Ruotalibera.

Elaborazione al computer della pista ciclabile di Viale Unità d'Italia