Monteruga, città fantasma

 

 

Treno + Bici a cura di Fiab Bari RUOTALIBERA

 

ORARI

  • Raduno ore 7.40 Stazione Centrale, Piazza Moro, Bari
  • Partenza da Bari ore 8.01 con arrivo a S. Pietro Vernotico ore 9.34
  • Rientro da Lecce ore 18,01 con arrivo a Bari ore 19,55

 

ISCRIZIONI

 

Si effettuano il 3 luglio presso la sede di Via Sabotino, n. 18 (20.30-22.00). Il costo dell’escursione, comprensivo di assicurazione e biglietti, è di € 23.00 per i soci e per i non soci alla prima escursione.

Capogita: Roccaldo Tinelli (338-3118834).

 

NOTE TECNICHE

Lunghezza del percorso in bicicletta: 65 KM circa Difficoltà: media

E’ obbligatorio partecipare con biciclette in buona condizione, dotate di cambio e freni efficienti. Controllate la vostra bici in anticipo, munitevi di almeno una camera d’aria di riserva e del necessario per le riparazioni d’urgenza.

Ognuno per sé e tutti per il capogita.

E’ consigliabile munirsi di mantellina per la pioggia e di un cambio di riserva.

Ricordate che il buon senso impone l’uso del casco e che il viaggiare in bici non ci esime dal rispetto del codice della strada. Inoltre va rispettato il regolamento di gita.

L’associazione non si assume alcuna responsabilità per incidenti e danni a persone o cose che dovessero verificarsi nel corso della giornata. L’iscrizione costituisce autodenuncia di buone condizioni fisiche e mentali.

L’itinerario è delle associazioni Fiab Bari RUOTALIBERA, in collaborazione con l’Ufficio Trasporto Regionale di Bari.


ITINERARIO

A pochi chilometri dal mar Ionio, sulla strada che congiunge San Pancrazio salentino a Torre Lapillo. c'è Monteruga un villaggio sepolto dall'oblio. Esploso in epoca fascista, come espansione dell'omonima masseria, è disabitato dagli anni '80. A Monteruga c'era tutto il necessario perché si parlasse di un vero e proprio paese: la scuola rurale e la caserma, la chiesa e il dopolavoro, la piazza e il campo da bocce. Qui la vita c'era, fino a metà degli anni '80, e ha lasciato il segno. Questo agglomerato di epoca fascista  -  con i motti tipici del regime ancora leggibili all'interno dello stabilimento vitivinicolo  -  riuniva le masserie dei dintorni, nuclei isolati che avevano visto la possibilità del salto di qualità quando la Sebi (Società elettrica per bonifiche e irrigazioni) aveva acquistato un paio di strutture dell'Arneo, accaparrandosi oltre mille ettari di terreno. Poi, alla fine degli anni '70 la privatizzazione e il frazionamento hanno avviato il declino fino all'abbandono totale nonostante la posizione strategica, sulla linea che congiunge l'Adriatico allo Ionio, proprio accanto alla pista Prototipo acquisita di recente dalla Porsche.

Terminata la visita, per scrollarci di dosso la malinconia, ci porteremo a Torre Lapillo per concederci un meritato bagno nelle limpide acque dello Ionio, per consumare la solita frugale colazione e berci un buon caffè prima di raggiungere Lecce per prendere il treno.

 

Iscriviti a Fiab Bari Ruotalibera per il 2019!

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