Un passo avanti con il progetto CYRONMED

Verso la Rete Ciclabile Nazionale "Bicitalia", un passo avanti con il progetto CYRONMED

 

Ma serve subito il riconoscimento del Governo

 

Le dichiarazioni di Claudio Pedroni, responsabile FIAB per le reti ciclabili

A Napoli lo scorso 14 dicembre si è tenuto, per iniziativa della Regione Campania, un convegno internazionale sul tema "Verso la Rete Ciclabile del Mediterraneo", all'interno del seminario conclusivo del progetto di cooperazione transnazionale CYRONMED (Cycle Route Network of the Mediterranean") interamente finanziato con fondi Interreg IIIB Archimed. Al progetto, ideato e coordinato dall'Assessorato ai Trasporti della Regione Puglia nella sua funzione di Lead Partner, ha aderito un partenariato internazionale costituito dalle Regioni Campania, Calabria e Basilicata, dalle Municipalità greche di Atene e Karditsa, dall'Ente del Turismo di Cipro e dal Ministero dello Sviluppo Urbano di Malta. Scopo principale del progetto: elaborare lo studio di fattibilità degli itinerari n. 5, 7, 8 e 11 della Rete Ciclabile Europea EuroVelo e n. 6,10, 11 e 14 del progetto di Rete Ciclabile Nazionale Bicitalia.

Nel corso del convegno sono stati presentati i risultati finali di otto studi di fattibilità, realizzati in ciascun territorio partner che, messi insieme, tracciano la Rete Ciclabile del Mediterraneo. Decisamente un passo in avanti per le regioni italiane verso la realizzazione di una Rete Ciclabile Nazionale. Ma manca, fino ad oggi, il riconoscimento di "Bicitalia" da parte di Governo e Parlamento. Sull'argomento le dichiarazioni di Claudio Pedroni, responsabile Fiab per le reti ciclabili e componente l'Assistenza Tecnica del progetto CYRONMED:

"Un altro mattone importante per la costruzione di BICITALIA è stato posato a Napoli con il seminario di chiusura del progetto CYRONMED. In realtà è molto più di un mattone poiché si è ora delineata, con un discreto grado di approssimazione, la struttura della rete ciclabile che sarà realizzata tra le quattro regioni meridionali Puglia, Campania, Basilicata, Calabria. Sono stati presentati gli studi di fattibilità delle ciclovie che costituiranno le dorsali facenti capo alle rete nazionale BicItalia ed europea EuroVelo, dei percorsi ciclabili che attraverseranno il sud del nostro Paese.

Lentamente, ma con una discreta progressione, il progetto FIAB di una rete ciclabile nazionale pensato ad immagine e somiglianza delle diverse reti "sorelle" presenti in Inghilterra, Svizzera, Germania, Olanda, Danimarca, Belgio e altri paesi sta crescendo.

La rete Cyronmed è particolarmente importante poiché restituisce anche al nostro Mezzogiorno la dignità di territorio ciclabile, ovvero permeabile al mezzo sostenibile per eccellenza: la bicicletta. La rete Cyronmed così disegnata si aggiunge quindi ad altre ciclovie presenti in Italia, cioè le realizzazioni delle province di Trento e Bolzano in valle Isarco e Adige ed in Valsugana, alle diverse realizzazioni delle province rivierasche del fiume Po, dei recuperi di ex ferrovie realizzati dalla Provincia di Modena, per arrivare alla prima realizzazione nel suo genere, la ciclabile Mantova-Peschiera voluta dalla Provincia di Mantova nell'ormai lontano 1985. Ma altre cose bollono in pentola: il progetto regionale di ciclabile sul fiume Arno, il piano di recupero delle ex ferrovie in Sicilia, il piano di realizzazione di ciclabili in Calabria, lo stanziamento per la mobilità ciclistica delle Regioni Puglia e Campania, e molto altro.

A queste realizzazioni e a questo fermento però purtroppo non corrisponde un'adeguata risposta degli organismi nazionali preposti alle pianificazioni ambientali turistiche e/o trasportistiche. A livello nazionale è necessario intervenire per colmare alcune lacune che rischiano di frustrare tanta buona volontà da parte degli enti periferici. A livello nazionale è pertanto necessario creare un comitato di gestione della rete ciclabile nazionale come è stato fatto dai paesi europei precedentemente segnalati, ciascuno dei quali ha predisposto - anche se con soluzioni amministrative differenti - un ente gestore della rete ciclabile nazionale. In questo modo letteralmente BICITALIA uscirebbe dalla clandestinità per poter esprimere al meglio le proprie potenzialità in termini di sostenibilità sia turistica, che trasportistica, che paesaggistica e di conservazione del territorio.

L'urgenza e la necessità di un approccio nazionale coordinato della rete ciclabile vengono anche dall'esigenza di avere:

- Una segnaletica a norma di codice adatta al ciclista come FIAB da tempo sostiene per la quale la stessa FIAB ha elaborato precise proposte tecniche;

- Modifiche al codice della strada per meglio individuare la ciclovia anche in termini normativi;

- Una promozione della rete in termini di cartografica e più in generale di marketing in modo che il prodotto sia riconoscibile e, perché no, meglio vendibile.

Sarebbe dunque estremamente importante che anche Governo e Parlamento riconoscessero la Rete Ciclabile Nazionale "Bicitalia" come una esigenza non più rinviabile, tenuto conto che già una delibera CIPE del 2001 prevedeva di lavorare sulla "Rete nazionale di percorribilità ciclistica". La rete ciclabile nazionale è una cosa seria, non un provvedimento minore per i gitanti della domenica. Non sarebbe male che un qualche ministero (Ambiente, Turismo, Trasporti, Attività Produttive?) se ne occupasse seriamente per non essere come spesso succede gli ultimi in Europa, questa volta in termini di sostenibilità. Ed è anche importante sottolineare che nell'ambito della cosiddetta mobilità dolce è tutto sommato la bicicletta lo strumento principe per l'utilizzo delle ciclabili o greenways o altri sedimi liberi da traffico: la bicicletta pertanto come elemento trainante della promozione della mobilità sostenibile e della tracciatura di corridoi liberi da traffico dei quali potranno ottimamente approffitare pedoni, skaters, cavalieri, disabili e tutti gli utenti non motorizzati.

Segreteria organizzativa Fiab
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