Treno+Bici: Delrio #daccispazio

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Fiab scrive al ministro Delrio e chiede un preciso indirizzo politico di Governo affinché i treni Regionali e a Lunga Percorrenza adottino carrozze adatte alla bici

FS si appresta ad investire 4,5 miliardi di euro per rinnovare la flotta di treni regionali. Se si farà come in passato, avremo treni inadeguati per il trasporto bici ancora per qualche decennio a fronte di un servizio sempre più richiesto sia dai pendolari che da un cicloturismo in crescita. Insomma avremmo perso anche questo treno. Per questo la Presidente FIAB, Giulietta Pagliaccio, ha scritto al Ministro Delrio chiedendo una chiara ed inequivocabile decisione politica che garantisca che sui nuovi treni ci sia il necessario spazio per le biciclette.

Milano, 7 giugno 2016

Egregio Ministro Delrio,

si è appena concluso l’11/o Congresso Internazionale sulla ricerca e sull’innovazione nelle ferrovie (Wcrr) a Milano, nei padiglioni della Fiera di Rho Pero e, da parte nostra, la domanda che Le facciamo è sempre la stessa: l’innovazione prevista per le attrezzature del trasporto ferroviario riguarda anche il trasporto delle biciclette, sia per i treni del Trasporto Regionale che quelli di lunga percorrenza (AV)?

Era il lunedì 31 ottobre 2011 quando, su richiesta di Trenitalia S.p.A - Divisione Passeggeri N/I - Markenting N/I-Product Marketing Frecciabianca, inviammo il documento contenente le modifiche su come ritenevamo dovessero essere attrezzati i treni Frecciabianca in caso di revamping delle carrozze.

Ben presto fu confermato il principio, che ancora oggi prevale nei gestori dei servizi ferroviari e nelle Amministrazioni pubbliche, (risposta di Trenitalia del 20/4/2012 ad un nostro sollecito) che lo spazio da noi considerato per le bici era già occupato dal nuovo corner bar e andava quindi riprogettato un nuovo tipo di carrozza. Pensare che bastava “sacrificare” i posti di un compartimento per creare uno spazio sufficiente per un congruo numero di bici o seguire le buone pratiche di altri gestori europei di servizio ferroviario.

Non parliamo dei convogli che compongono i treni regionali. In fase di costruzione dei mezzi sarebbe sufficiente attrezzare gli spazi, in cui attualmente si possono parcheggiare due bici, con moduli polifunzionali dove alloggiarne fino a dieci.

Ancora non si comprende appieno, evidentemente, che il vero sviluppo del cicloturismo, che sta dimostrando una grande potenzialità economica sia in termini di posti di lavoro che di ricchezza generata, ha bisogno di un trasporto ferroviario adatto alle esigenze del turista in bicicletta e significa prima di tutto spazio su treni anche di lunga percorrenza. Non è più tempo di sprecare parole. La bicicletta aumenta il benessere come tutte le attività all’aria aperta e i potenziali utilizzatori italiani e stranieri sono milioni in attesa di buone notizie per utilizzare le molteplici ciclovie esistenti nel nostro Paese.

Ora, l’annuncio dell’Amministratore delegato delle Fs Renato Mazzoncini di un previsto investimento di quattro miliardi e mezzo di euro per rinnovare la flotta dei treni regionali italiani ci esalta e ci fa molto sperare.

Il piano di sostituzione del materiale del trasporto regionale costituisce una grande occasione di cambiamento nella direzione di sviluppo di un nuovo modello di “Mobilità Nuova”, come evidenziato anche durante gli Stati Generali di Reggio Emilia del 2014, che l’hanno vista protagonista istituzionale. A ciò si aggiunga che l’intermodalità treno - bicicletta, si pone come elemento insostituibile della rete nazionale ciclistica che ci si appresta a costruire e ne abbiamo avuto una riprova durante la nostra recente iniziativa del bike tour sulla Verona Firenze.

Comprenderà, Signor Ministro, che le questioni che le sottoponiamo impongono, però, prima ancora che una decisione tecnica, un preciso indirizzo politico da parte dell’Autorità di Governo Nazionale perché tutte le Regioni adottino una stessa tipologia di carrozza ferroviaria – uniforme su tutto il territorio nazionale - adatta anche ad un utente con bicicletta al seguito.

Tornando quindi alla domanda iniziale, ci auguriamo che il processo d’innovazione del trasporto ferroviario non lasci nessuno a terra, come purtroppo successo anche di recente con alcuni turisti tedeschi a Bassano del Grappa.

Con cordialità

Giulietta Pagliaccio

Presidente FIAB Onlus

 

 

 

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